Il 90% delle aziende che subisce un attacco hacker decide di investire sulla sicurezza informatica

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Prevenire è meglio che curare

«Sottovalutato per molto tempo, il rischio informatico è una preoccupazione crescente per le aziende italiane, e anche il danno reputazionale è una minaccia in aumento» ha detto, Nicola Mancino, CEO di Allianz Global Corporate & Specialty Italia, commentando i numeri diffusi proprio da Allianz che raccontano come per la prima volta nella storia, l’interruzione di attività e il cyber risk hanno la stessa importanza per i manager. Un risultato spinto, molto probabilmente, da eventi che nel corso del 2017 hanno posto grande attenzione sul rischio informatico per le imprese. Un caso su tutti: WannaCry, il malware di tipo ransomware che a maggio scorso ha colpito più di centomila sistemi informatici in tutto il mondo, mandando in tilt centinaia di aziende e decine di ospedali.

Secondo CISCO, il 90% delle aziende che subisce un attacco hacker decide di investire sulla sicurezza informatica. Spendendo molti più soldi di quelli necessari per un intervento di prevenzione. Nel 38% dei casi la funzione Sicurezza viene separata dall’IT, e in un altro 38% di casi gli investimenti vengono fatti sulla formazione del personale. Mentre un 37% ha investito sulla prevenzione dopo aver già subito un attacco. La trasformazione digitale delle imprese dovrà andare avanti di pari passo con lo sviluppo di una cultura della sicurezza. Anche perché gli impatti sul business saranno sempre più evidenti, nel bene e nel male.

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Fonte Il sole 24 ore

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